Julian Lawrence Gargiulo
Pianist




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Conservatorio di Verona, Apr 8, 2010

CONCERTO BENEFICO DEL DIVO GARGIULO


AUDITORIUM MONTEMEZZI. Oggi c’è il noto pianista italo-americano

by Gianni Villani
L'ARENA DI VERONA


Oggi alle 18 all’auditorium Montemezzi, concerto benefico del noto pianista italo americano julian gargiulo, che proprio al Conservatorio di Verona ha iniziato i suoi primi studi sullo strumento. Allievo di Aldo Ciccolini a Biella e Roma, gargiulo ha intrapreso successivamente una carriera internazionale che lo ha portato ad esibirsi in tutto il mondo. Attualmente è direttore artistico di un programma dell’Hunter College, Crossing Borders, che presenta artisti affermati provenienti dalla Russia e dall’Europa Orientale residenti a New York. Quest’anno ha realizzato il sesto cd, Mostly julian, che segna il suo debutto da compositore.

Perché questo concerto a Verona?

Nasce da una serie di concerti benefici per «16.000 Children.org», una no profit che raccoglie fondi per altre no profit, allo scopo di combattere la fame infantile nel mondo. Il nome proviene dal fatto che ogni giorno nel mondo muoiono più 16.000 bambini! Il concerto inaugurale è stato a New York il 12 marzo e il primo in Italia si è svolto a Bologna. Sabato ne terrò un altro al Teatro Cassia a Roma. Quello di Verona è stato possibile grazie alla disponibilità del Conservatorio e principalmente del direttore Hugh Ward Perkins.

Quali musiche ha scelto?

In questo periodo sono in pieno tour promozionale per il nuovo cd Mostly julian in cui, per la prima volta, incido anche composizioni mie. In programma per Verona ci sono musiche di Chopin, Schumann e mie.

Da quali esperienze arriva?

Quest’anno ho suonato in Usa, Carabi e Italia. Ho scritto e prodotto un musical, l’estate scorsa in America, che forse verrà portato in Italia. Ho debuttato a Roma per la prima volta al Teatro Vittoria qualche giorno fa. Poi parto per l’Asia dove continuo il mio Mostly julian tour, con concerti a Singapore, Manila e Hong Kong. Tornerò quindi in Italia per un concerto all’Augusteo di Napoli.

Verona è una specie di ritorno alle sue origini musicali?

Suonare a Verona ha per me un significato speciale. Questa è la città dove mi sono formato sia come musicista che come persona. Ho avuto la fortuna di trovare un’insegnante fantastica (Aureliana Randone) che mi ha saputo ispirare. Con lei ho finito il conservatorio in sei anni!

Come si sta sviluppando la sua carriera: nuovi traguardi, nuove esperienze, nuovi repertori?

Vivo a New York, ma vado in giro parecchio per concerti. La cosa che al momento mi da il maggiore interesse è la composizione. Tra le cose in programma c’è una collaborazione con Dacia Maraini, per un nuovo musical su suoi testi, la collaborazione musicale con tanti artisti come Dmitri Berlinsky, Joe Burgstaller a beneficio della «16.000 Children» e la partecipazione alla maratona Liszt a Roma nel 2011. I miei concerti hanno un’atmosfera informale perché mi piace dialogare con il pubblico, che alla fine ne esce entusiasta. In questo modo riesco a conoscerlo meglio e penso anche lui di me. L’importante è avere sempre nuove occasioni per esprimersi e nuove opportunità per far vivere la musica classica. Le persone amano la musica, e se si tolgono un po’ di barriere, tutti possono amare i grandi compositori e (chissà) anche gargiulo.